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La festa dei Gigli di Nola

Secondo antiche leggende e tradizioni, il vescovo di Nola Ponzio Anicio Meropio Paolino, uomo appartenente ad una famiglia ricca e nobile, durante l’invasione ed il saccheggio della città avvenuto per mano dei Visigoti di Alarico, compì il gesto eroico di sacrificarsi a favore dei barbari cedendo loro tutte le sue ricchezze in cambio della libertà dei suoi concittadini. Il Vescovo si offrì come prigioniero e fu deportato in Africa, costretto a svolgere lavori forzati alle dipendenze del Re.

Nel 410 Paolino fece finalmente ritorno a Nola dopo un periodo di prigionia molto lungo, e fu accolto dalla popolazione con lancio di fiori, soprattutto gigli; dal 431, data della morte del Vescovo Paolino, in poi, ogni anno i nolani paralizzano tutte le attività per celabrare questa ricorrenza, e lo fanno con una grande festa che si svolge il 22 Giugno, o meglio la Domenica più vicina a questa data; sono decine di migliaia le persone che accorrono da varie parti d’Italia (e non solo) per partecipare a questa grande manifestazione inserita dall’UNESCO nel 2013 nalla lista dei Patrimoni orali ed immateriali dell’Umanità, ed ogni anno il numero cresce sempre di più.

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Cenni di storia

E’ papa Gregorio Magno a raccontare il nobile gesto del Vescovo Paolino ed il suo sacrificio personale ai Visigoti del Re Alarico che nel 410 invasero e saccheggiarono Nola; il papa racconta che Paolino si offrì ai barbari in cambio del giovane figlio di una vedova, e che fu condotto come prigioniero in Africa insieme ad altri 21 uomini presi in ostaggio dopo la devastazione della città.

Liberato dalla prigionia nel 412 assieme ad altri nolani, il Vescovo fece ritorno in città a bordo di navi mercantili cariche di grano che lo accompagnarono fino alla spiaggia di Torre Annunziata e, lungo tutto il cammino da lì a Nola, i suoi concittadini in festa lo omaggiarono lanciandogli dei fiori, i gigli per l’appunto; da quel momento in poi la città di Nola non ha mai cessato di tributare al Vescovo Paolino tutto il suo riconoscimento per il nobile atto compiuto, celebrando in pompa magna il ricordo della sua morte, avvenuta nel 431, con una grande festa popolare.

Cosa sono ‘i Gigli’ ?

I Gigli sono in effetti 8 costruzioni in legno di forma piramidale che nel tempo hanno raggiunto l’attuale altezza di 25 metri ed un peso complessivo di 25 quintali, e che poggiano su una base cubica recante 4 barre laterali; ognuna di queste strutture viene portata ‘a spalla’ dai cosiddetti cullatori, chiamati così proprio perché addetti al controllo dei ‘movimenti oscillatòri’ dei Gigli.

Sono 128 in totale i cullatori che si occupano del trasporto dei Gigli, generalmente uomini moto forti e dotati di una buona resistenza fisica; i Gigli sono adornati dagli artigiani locali con decorazioni fatte principalmente di cartapesta e stucco raffiguranti temi storici e religiosi, e vengono portati in processione insieme ad un’altra struttura a forma di barca, che ricorda il mezzo con cui il Vescovo Paolino fece ritorno in patria. La sfilata si svolge per le vie del centro di Nola e dura tutta la giornata, acccompagnata dalla musica della banda popolare e dal tradizionale omaggio floreale con lancio di gigli

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Svolgimento della festa

La cerimonia si apre il giorno che precede la processione ovvero il Sabato, con la disposizione per le strade di bancarelle e stands che vendono prodotti enogastronomici tipici del posto, e con balli e canti di musica popolare eseguiti intorno ai Gigli; la Domenica invece, sia i Gigli che la Barca vengono trasferiti nella piazza antistante il Duomo, dove ricevono la benedizione del Vescovo di Nola, prima di essere portati in giro ‘a spalla’ per le strade del centro fino a tarda notte.

Via Sanfelice, via Mozzillo, Piazza Collegio, via Ciccone, via Vitale, piazza Immacolata, via Principe di Napoli, piazza Marconi…e così via fino a notte inoltrata, i Gigli vengono fatti sfilare al ritmo della musica popolare suonata dalle fanfare nolane, anch’esse poste sui Gigli e quindi portate ‘a spalla’ dai fedeli. La festa si concluderà soltanto con le prime luci dell’alba, quando per le strade resterà soltanto un’immensa distesa di fiori, ed i segni evidenti di una bellissima notte di festa.

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9 Aprile, 2021